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Hineahuone
la Prima Donna
Un
mito Maori

Quando
Tane Mahuta, dio della Foresta e degli Uccelli, separò Ranginui, il
padre Cielo, e Papatuanuku, la madre Terra, lui e i suoi fratelli si
sconvolsero nel vedere come sembrava spoglio e brutto il loro mondo.
Papatuanuku era coperta di fango molle che si spostava e scivolava come
lei sospirava. Ranginui era celato dalla nebbia a causa delle lacrime
gelate che lui versava per Papatuanuku.
“Questo non va bene” borbottarono i fratelli, “questo è il nostro
mondo, ma Rangi e Papa devono aiutarci”. Allora i fratelli si misero a
fare grandi cose sulla terra e nel cielo.
Il Tempo intanto sognava nelle tenebre. Una minuscola scintilla venne
scaldata fino a diventare un pallido bagliore, poi venne spezzata e
sparsa su tutto il mondo. Un piccolo frammento è volato fino a Uru, che
viveva in cielo con Ranginui, e lui – contento della novità - lo
trasformò in stelle brillanti e le fece scintillare sopra il padre
Cielo.
E il lavoro era fatto.
Tane Mahuta gettò due cesti di magia nell’aria ed una enorme palla di
fuoco scoppio nel mondo e divise il tempo in giorno e notte.
E il lavoro era fatto.
Gli dei guardarono la loro madre, Papatuanuku. E decisero di farle una
bella veste che brillasse verde e dorata nella luce del sole. Poi
guardarono il loro padre Ranginui e distesero su di lui un magnifico
mantello, che di giorno era blu e – come la luce fuggiva – il
mantello cambiava dall’oro più pallido al rosso ardente. Di notte il
mantello si scuriva e milioni di stelle brillanti si accendevano e
scintillavano su Papatuanuku.
Era un bel mondo, ma non c’era nessuno a goderselo.
“Dobbiamo fare qualche persona” disse Tane Mahuta, “Un uomo che
assomigli un poco a noi” disse Tu Matauenga, il dio della Guerra,
“No, un uomo non può avere bambini” disse Rongomatane, il dio della
Pace, “Faremo una donna e sarà come Papatuanuku, nostra madre, così
potrà avere bambini”! “Un bambino” disse Ruamoko, il dio del
Terremoto, “mi piacciono i bambini”.
Gli dei erano tutti d’accordo e rimasero a guardare il loro fratello,
Tane Mahuti, prendere la terra rossa da Papatuanuku e darle la forma di
una donna. “Prendi il mio respiro, dagli Vita” ha mormorato Tawhiri
Matea, il dio del Vento. Tane Mahuta si curvò sopra la forma di terra e
soffiò nelle sue narici. Il torace si mosse, la figura diede un respiro
e poi starnutì “Eeeetcì”!
Gli dei si guardarono sorridendo e insieme le fecero dono di Mauriora la
Vita. “E’ come Papatuanuku” gridarono, “La chiameremo Hineahuone
Donna fatta dalla Terra” disse
Tane Mahuta, “Le costruirò una casa in cui vivere” Tane Mahuta
prese Hineahuone e si prese cura di lei.
Le insegnò molte cose, i suoi fratelli venivano spesso a trovarlo ed
erano sicuri che Hineahuone conosceva bene anche i loro mondi. Tane
Mahuti era contento di stare con Hineahuone e decise di sposarla. Non
molto tempo dopo Hineahuone diede alla luce una figlia, era piena di
vita e molto bella. Gli dei erano così felici e decisero di chiamarla
Hinetitama – la Fanciulla dell’Alba – perché le sue guance
avevano lo stesso colore della luce del primo mattino.
Tane Mahuti e i suoi fratelli hanno cantato con gioia uno per l’altro
guardando Hineahuone e la sua bambina.
“Una madre e una bambina” ha rimbombato Tangaroa,
dio del Mare.
“Una
madre e una bambina” ha sussurrato Tawhiri Matea, dio del Vento
“Sì,
una madre e una figlia” hanno cantato Tumatauenga, dio della Guerra e
Rongomatane, dio della Pace. “Bambini” rombava Ruamoko, dio del
Terremoto.
“Vivranno sempre nel nostro mondo” disse Tane Mahuta. “Avranno
cura di tutte le cose che abbiamo creato ed insegneremo ai loro figli
tutto quello che conosciamo”. “Sì, gridarono gli dei.
"Tihei mauriora!"
I
fratelli dolcemente si sfiorarono i nasi e partirono.
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web-magistra:
Angela Canestri
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